
Benvenuti a Las Vegas in quello che si preannuncia come il weekend più folle di sempre nella storia della Formula 1. Almeno attorno ad una pista sconosciuta che si annuncia lunghissima (la seconda del campionato con i suoi 6,12 km) e velocissima con punte di 342 orari come prevedono le simulazioni. Oltretutto si correrà di notte (qualifiche a mezzanotte; gara alle 22) con il rischio di ritrovarsi con sciarpe e cappotti e una temperatura tra i 5 e i 10 gradi.
- Nel fine settimana del Gran Premio di Las Vegas verrà utilizzata la mescola C3 come P Zero White hard, C4 come P Zero Yellow medium e C5 come P Zero Red soft. Pirelli porterà in Nevada la sua selezione di mescole più morbide della gamma.
- Per la prima volta in un Gran Premio le sessioni si svolgeranno a cavallo di due giorni. Gli orari saranno differenti da quelli usuali per gli appuntamenti in notturna. Le prime prove libere saranno giovedì alle 20.30 mentre le FP2 sono programmate dalla mezzanotte all’una di notte di venerdì. Lo stesso giorno, alle 20.30 si terranno le FP3 e infine le qualifiche da mezzanotte all’una di sabato 18 novembre. La gara sarà sabato sera, alle 22 (le 7 di fdomenica mattina in Italia).
- Il nuovo circuito di Las Vegas è formato da 17 curve e 3 rettilinei con 2 zone DRS. La lunghezza del layout è di 6,12 chilometri e la velocità massima stimata è di 342 km/h. La linea d’arrivo è all’angolo tra Harmon Avenue e Koval Lane e il tracciato si estende dalla S. Las Vegas Boulevard alla Sands Avenue. I giri previsti per la gara sono 50.
- Prima di scegliere il layout definitivo del circuito cittadino, sono state disegnate più di 30 varianti. La costruzione delle principali strutture, tra cui l’edificio box a forma di logo della Formula 1, della pit-lane e del paddock ha richiesto poco più di un anno.
- La massima competizione automobilistica ha corso a Las Vegas, come ultimo appuntamento delle stagioni 1981 e 1982, due eventi denominati Caesars Palace Grand Prix. In entrambe le occasioni, la gara decretò il campione del mondo di quell’anno: nel 1981 vinse il Gran Premio Alan Jones su una Williams ma il titolo andò a Nelson Piquet (Brabham). L’anno seguente ad aggiudicarsi la gara fu Michele Alboreto (Quando Alboreto fu re di Las Vegas) con la Tyrrell mentre Keke Rosberg conquistò il campionato Piloti, con la Ferrari campione fra i Costruttori.
- Il Las Vegas Strip Circuit passerà vicino a The Sphere, un edificio dalla forma sferica alto 110 metri e completamente ricoperto da 1,2 milioni di pannelli led. All’interno della struttura, la più grande al mondo di questo tipo, è presente uno schermo da 15mila m2 con una risoluzione di 16k.
- Costata 2,3 miliardi di dollari, The Sphere è stata inaugurata a inizio ottobre con un concerto degli U2. Durante il fine settimana, illuminerà il circuito con la riproduzione di uno pneumatico Pirelli P Zero Elect, alternato al logo dell’azienda dalla P lunga. Anche il tetto del nuovo edificio che ospiterà i box e il Paddock Club avrà un’animazione personalizzata di Pirelli.
- I piloti che saliranno sul podio del Gran Premio indosseranno una speciale edizione dei Podium Cap Pirelli, coi ricami realizzati, per l’occasione, in color oro. Sul lato del cappellino ci sarà la bandiera a stelle e strisce, in onore della nazione che ospita la gara, e sul retro la scritta “Las Vegas 2023”. Una variazione di questa speciale edizione del Podium Cap è disponibile al pubblico presso tutti i rivenditori autorizzati.
- Secondo i tecnici Brembo il circuito di Las Vegas rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 3.
- Realizzato nel cuore di Las Vegas, si snoda tra punti iconici come il Caesars Palace, il Bellagio e il Venetian e pur avendo 17 curve dovrebbe garantire picchi di velocità non troppo lontani dalla pista di Monza.
- In soltanto 7 delle 17 curve del tracciato di Las Vegas i piloti utilizzano i freni, per un totale di 14 secondi al giro, equivalenti al 16 per cento della gara, pit stop e neutralizzazioni esclusi. A Miami il dato sul giro fu inferiore di quasi un secondo ma la pista è più corta di 800 metri mentre ad Austin i freni sono stati impiegati per quasi 17 secondi al giro.
- I curvoni veloci che contraddistinguono il layout di Las Vegas richiedono l’uso dei freni per 2 curve consecutive solo alla 7, 8 e 9, anche se solo la prima di queste 3 curve comporta una decelerazione di almeno un secondo e mezzo. Notevoli sono invece gli spazi di frenata, con 5 curve per cui servono un centinaio di metri. Dalla partenza alla bandiera a scacchi ciascun pilota esercita un carico totale sul pedale del freno di 37 tonnellate e mezzo, un valore inferiore ai GP Miami e GP Austin.
- Delle 7 frenate del Las Vegas Strip Circuit 3 sono classificate dai tecnici Brembo come impegnative per i freni, 2 sono di media difficoltà e le restanti sono light.
- Dalle simulazioni eseguite, risulta che la frenata più impegnativa in assoluto è quella alla curva 14 perché le monoposto arrivano a 334 km/h e i piloti frenano per 2,19 secondi durante i quali percorrono 120 metri.
- Per raggiungere i 128 km/h necessari per impostare la curva i piloti sono chiamati ad un carico sul pedale del freno di 143 kg e subiscono una decelerazione di 4,5 g.
Mario Isola: un livello di carico come quello di Monza
“Sia per le squadre che per noi, sarà anche una sfida tecnica particolare che affronteremo senza alcun punto di riferimento, ad eccezione delle simulazioni. Nessuno, infatti, ha mai corso sul Las Vegas Strip Circuit, un tracciato lungo 6,12 chilometri – secondo soltanto a Spa-Francorchamps nel calendario iridato di quest’anno – e caratterizzato da tre rettilinei e 17 curve. L’asfalto sarà un mix fra il manto stradale cittadino, in particolare sulla Strip, e parti totalmente riasfaltate per l’occasione, aggiungendo così un’ulteriore incognita. Va tenuto presente, inoltre, che non ci saranno gare di contorno al Gran Premio e che il tracciato sarà riaperto al traffico stradale per buona parte della giornata, il che non dovrebbe permettere il consueto livello di gommatura dell’asfalto e il conseguente miglioramento delle condizioni di aderenza.
Ci aspettiamo vetture con un livello di carico aerodinamico piuttosto basso, simile a quelli utilizzati su tracciati come Baku o, ancor più verosimilmente, Monza: la velocità di punta sarà infatti un aspetto molto importante da tenere in considerazione per essere competitivi. Inoltre, tutte le sessioni si svolgeranno in notturna, con temperature dell’aria e dell’asfalto decisamente inusuali per un weekend di gara, più simili a quelle che s’incontravano quando i test di inizio stagione si svolgevano in Europa. Le lunghe percorrenze in rettilineo renderanno ancor più complicata la fase di riscaldamento dei pneumatici in qualifica ma anche il mantenimento di una temperatura adeguata in gara, riproponendo – in maniera probabilmente più esasperata – una condizione che si verifica di solito a Baku.
Tutto ciò considerato, abbiamo scelto per Las Vegas il tris di mescole più morbido fra quelle disponibili: C3, C4 e C5 dovrebbero garantire un buon livello di grip. Le prescrizioni per la pressione delle gomme indicano un minimo di 27 psi per l’asse anteriore e 24,5 psi per il posteriore. Sono valori la cui definizione è dovuta sia alle basse temperature attese durante le sessioni sia alla configurazione del tracciato. Va tenuto presente, infatti, che il freddo riduce la differenza tra la pressione delle gomme a vettura ferma e quella stabilizzata, quando la vettura gira in pista: in movimento, quindi, la pressione crescerà meno che su altri circuiti a causa delle basse temperature dell’asfalto. A regime, pertanto, stimiamo che la pressione in pista rimanga inferiore ai valori registrati su altri tracciati particolarmente impegnativi per i pneumatici come, ad esempio, la stessa Baku”.
Consigli per videogiocatori
Il buio del deserto e le molteplici luci che caratterizzano gli edifici di Las Vegas non aiutano ad affrontare la curva 14 nel videogioco Formula 1.
Quando sui new jersey iniziano a comparire le scritte pubblicitarie è il segnale che bisogna prepararsi a frenare. Poco dopo inizierà il cordolo di destra, in corrispondenza al cartello dei 100 metri.
È il segnale che aspettavate: staccate forte ma attenzione a non farvi trarre d’inganno dalla fine del muretto interno. Evitate infatti di tagliare la curva per non rovinare l’assetto.


